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GLI OGGETTI MILITARI OGGI ATTREZZATURE SUBACQUEE

Durante la Seconda Guerra Mondiale le attrezzature sono spesso state adattate per scopi militari per supportare operazioni d’assalto. Questi stessi strumenti si sono evoluti negli anni successivi diventando oggetti indispensabili per utilizzo comune e attività subacquee ricreative.

Fino agli anni ’40, le attrezzature militari per i sommozzatori erano corazze pesanti. Una volta indossate, ad esse si aggiungevano stivali che facessero da peso per poter camminare sul manto subacqueo e elmetti di metallo. Ovviamente tutto ciò era ingombrante e limitava i movimenti.

 

 

Pinne agili e maschere leggere furono introdotte grazie a Luigi Ferraro, un eroe della Seconda Guerra Mondiale con medaglia al valore che vestì i sommozzatori letteralmente dalla testa ai piedi.

Una volta ritiratosi dall’Arma, Ferraro dedicò la sua vita a sviluppare strumenti ad utilizzo subacqueo per cui ancora oggi è considerato un pioniere in materia. È a lui che si devono le forme di pinne e maschere come si intendono oggi.


Anche la muta, oggetto indispensabile, ha subito grandi sviluppi durante il XX secolo. La sua storia ha inizio quando un incursore italiano cominciò ad indossare modelli di gomma, diventati uniformi per i palombari, in un primo momento pesanti e non in grado di proteggere da freddo delle acque.

 

 

Il comandante Angelo Belloni fu l’antesignano di innovazioni importanti alle attrezzature subacquee. Migliorò la performance delle tute facendo modifiche al tessuto, alla fabbricazione e alle cuciture, così da isolare la pelle e proteggerla seppur esposta a temperature eccessive e per mettendo di rimanere sott’acqua più agevolmente e per lungo tempo.


La vera svolta avvenne 75 anni fa ormai, quando Jacques Cousteau e Emile Gagnon inventarono il primo autorespiratore subacqueo moderno, l’aqualung. Questo dispositivo straordinario diede il via a decenni di innovazione e facilitò infinite scoperte rendendo il mondo sottomarino definitivamente accessibile all’uomo.

 

Per la prima volta nella storia dell’umanità chiunque poté immergersi nel mare utilizzando una propria riserva d’ossigeno piuttosto che esterna. Senza un tubo lungo collegato alla superficie, o senza l’assistenza di una barca, l’essere umano divenne libero di esplorare gli abissi.

Questa innovazione rivoluzionò per sempre la percezione del modo sottomarino dando vita al concetto più moderno di immersione.

 

 
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